Era stato un lungo percorso di dialogo e di convincimenti tra gli enti locali per giungere ad un accordo possibile per costituire un ente d’ambito per la gestione dei rifiuti, previsto come obbliga attuazione di una legge regionale, che avrebbe dovuto coinvolgere i comuni dell’Agro, da Pagani a Scafati e passando per Angri, Sant’Egidio, Corbara, con i dubbi di San Marzano e le intenzioni di altri. Tutto sfumato quando in queste ore si è consumato un vero e proprio raid tra le due amministrazioni comunali di Angri e Scafati che invece hanno deciso di unirsi per salvare le loro due aziende Angri Eco Servizi e Acse, che naturalmente con il nuovo ente d’ambito avrebbero rischiato seriamente. E cosi i due sindaci Cosimo Ferraioli e Pasquale Aliberti avrebbero stretto un accordo per cogliere l’opportunità dell’ente d’ambito per fondere le due società multiservizi comunali. Solo che tale scelta sembra non sia proprio andata giù agli altri sindaci dell’Agro, riuscendo persino a far condividere la medesima posizione ai due dissidenti attuali, per la vicenda ex zona contestata, Antonio La Mura di Sant’Egidio e Lello De Prisco di Pagani. I sindaci, compreso il coordinatore locale Pietro Pentangelo, sindaco di Corbara, sono nettamente contrari a questa scelta unilaterale dei due sindaci di Angri e Scafati e hanno già inviato una lettera diffida alla Regione in cui chiedono di non dar corso a questa proposta ritenuta scellerata. Non si respira una buon’aria di condivisione nell’Agro, tanti gli scontri e posizioni antagoniste. L’ultima vicenda di SanMarzano sul Sarno, che si era detta contraria alla volontà di costituire un eda, ritenuto rischioso al pari dei fallimentari e costosi consorzi di bacino, ha fatto aumentare la rissosità sul territorio. Neanche sul fronte dei sevizi sociali tra i comuni dell’Agro vi è condivisione di intenti.
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