La mostra, curata nel progetto di allestimento e nella grafica da Maurizio di Puolo, è promossa dal Parco archeologico del Colosseo con l’organizzazione di Electa e si è avvalsa della collaborazione scientifica del Parco archeologico di Pompei e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. I pezzi in mostra vedono contributi quindi provenienti dal MANN, da Pompei e musei romani e all’inaugurazione erano presenti Alfonsina Russo del Parco archelìologico del Colosseo insieme a Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Massimo Osanna, direttore ad interim del Parco di Pompei (nonchè direttore generale musei) Si possono vedere in questa occasione diversi pezzi straordinari della collezione pompeiana, dalla Statuetta indiana in avorio della dea Lakshmi (dalla casa della statuetta indiana conservato al MANN) all’Apollo della casa del Citarista, a statue come quelle di Eumachia o di Livia ad affreschi pompeiani e non solo confrontati con dimensioni del mondo romano.
Una storia mai tentata prima quella che narra del lungo rapporto tra Roma e Pompei, che prova a restituire in maniera compiuta un complesso dialogo che lega le due realtà più famose dell’archeologia italiana in un periodo storico che va dalla Seconda guerra sannitica (fine del IV sec. a.C.) all’eruzione del 79 d.C. Un racconto dall’alto valore scientifico, basato sulla ricostruzione delle relazioni sociali e culturali rintracciabili in particolare attraverso la ricerca archeologica.